Quando i Balcani ti rapiscono, non ti lasciano più. Dopo aver superato Slavonski Brod e le pianure disegnate a tempera della Slavonia punto deciso a Karlovac ed è lì che tutto va storto. Una pesante perturbazione che pensavo di aver seminato con la partenza di buon mattino, inizia a seguirmi in direzione Ovest. La “Negra” inizia a fare i capricci e mi constringe a tre soste di un’ora ciascuna per piccole riparazioni, in questi frammenti di tempo la perturbazione abbassa la temperatura di dieci gradi, scatena un paio di rovesci mentre armeggio sul motore e poi trasforma le goccie in palline di ghiaccio costringendomi a ritirate tattiche all’interno delle sale d’attesa lungo le rotte degli autobus. Sono le 20:00 quando riesco a raggiungere Abbazia e immettermi sulla famigerata “strada della bora” che porta a Trieste. Il regalo finale di questa prima parte dell’ escursione balcanica mi viene consegnato ancora una volta dal cielo. La neve! Fortunatamente i miei contatti triestini accolgono il mio arrivo a braccia aperte, con un piatto di pasta e una vasca dove riscaldarmi. Anche per questa volta esco dalla stretta delle terre orientali.
Fine prima parte.
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[…] nello sviluppo pratico. Senza questa flemma però non avrei potuto provare il freddo della neve il 29 Aprile a meno di venti chilometri dalla casa di amici, conoscere Slavsko o percorrere i confini […]